Se stai leggendo questo blog, probabilmente ti occupi dell’organizzazione di eventi aziendali e, nel caso tu sia qui per caso o per curiosità, sappi che pianificare eventi all’interno di un’azienda richiede un certo grado di preparazione e la conoscenza di qualche piccolo segreto professionale.
Quello che leggerai è frutto di un’intensa rimuginazione. Volevo capire subito cosa dirti per farti capire cosa andrai a leggere e perché ho scritto un libro proprio sulla pianificazione di eventi per bambini con il mio metodo.
Per chi scrivo questo blog dedicato agli eventi per bambini
Innanzitutto, non ha un target solo: ho scritto tutto pensando sia a veterani della professione, i quali potrebbero beneficiare di qualche nuovo stimolo per rinnovare le idee o lo spirito d’iniziativa, ma anche per chi si è trovato in una situazione con sperimentazioni aziendali di eventi e cambiamenti simili, ritrovandosi quindi in un campo completamente nuovo.
La mia filosofia mi ha portato ad occuparmi della pianificazione con un approccio capace di accorpare tutto in un’unica definizione: brand experience for kids. Il nome, per chi mastica l’inglese, potrebbe già far intuire il pensiero di fondo dietro, ma in cosa consiste?
Credo che il metodo più efficace per spiegare qualcosa sia parlare come se fossimo uno davanti l’altro, ad una scrivania, senza giri di parole e la schiettezza tipica del mio modo di lavorare, con tutti.
Il mio obiettivo, come ogni altro imprenditore, è quello di ragionare sul come raggiungere i nuovi traguardi che m’impongo e come offrire un servizio sempre migliore.
Dalla parte del cliente, non è poi così diverso: la ricerca di un metodo ottimale per completare i propri obiettivi, minimizzando spese e problematiche, è l’aspirazione di ogni cliente.
Spesso la pianificazione di eventi è parte dei compiti di qualcuno che lavora alle dipendenze di un responsabile. Questa particolarità a volte non è esattamente priva di rischi: qualcuno, oltre a noi stessi, si aspetta un certo tipo di risultato e, se questo non arriva, potrebbe servire fare sforzi al di là delle proprie capacità, oppure ristabilire i traguardi raggiungibili.
Io non caccio una commessa come fosse una preda. Non sparo cannonate a vuoto nella speranza d’impressionare. Ho ben chiaro tutto quello che ho scritto e, di conseguenza, non è necessario per me costruire delle aspettative assurde con proposte esagerate e, spesso, inutili. Il punto è che se io riesco ad aiutare in maniera pratica il mio cliente, questo tornerà da me felice l’anno dopo e, probabilmente, ringraziando.
Meno fuffa e più sostanza, in pratica.
Blog eventi per bambini: cosa faccio veramente e cosa racconti qui?
Le “feste”, le occasioni pianificabili, sono per un’azienda un potente strumento di marketing. Basti pensare che una semplice festa della mamma può diventare un’ottima occasione per, in ordine:
- far conoscere il brand a nuove persone
- rafforzare l’opinione di chi lo conosce già
- portare nuovi clienti (prospect) grazie all’attrattiva di offerte legate proprio a quel particolare giorno.
Non solo, le iniziative di quella che è la “corporate family responsibility” vanno a rendere il clima di lavoro estremamente più piacevole ed inclusivo. Tutti vogliono sentirsi parte di un team affiatato, e coinvolgere di tanto in tanto gli affetti è un ottimo modo per far conoscere meglio fra loro i collaboratori, i responsabili ed eventuali new entry.
Sia che hai già organizzato qualche evento o sei in procinto di farlo, ora ti sarà più chiaro quanto potenziale ha questo mezzo. Specie se il tuo settore è collegato allo Human Resource, il modo migliore per fare team building è proprio pianificare gli eventi e far sentire ogni membro parte di un circolo di amici, o una seconda famiglia. A questa potenzialità devi, inoltre, aggiungere il guadagno d’immagine agli occhi dei dipendenti stessi, i quali vedranno queste iniziative come attenzioni specifiche per il benessere delle persone che lavorano.
Quello che posso consigliare vale non solo per quelle aziende che, specificatamente, hanno a che fare con bambini, magari attraverso le loro famiglie o direttamente. Il target sono anche tutte le altre attività che, incidentalmente, arrivano ad un pubblico di famiglie.
Un esempio di quello che sto dicendo è occuparsi in maniera diretta della gestione del family day annuale. Se si è alle dipendenze di qualche altro dirigente, è sempre consigliabile stupirli con qualcosa d’inaspettato e dimostrare il valore di questi eventi, troppo spesso sottovalutati. Come CSR manager, rivolgerti alle famiglie dei dipendenti con degli eventi non potrà che aiutarti.
Case history eventi per bambini
In ultimo, in questo blog, troverai interviste e case history di eventi per bambini dalla quale potrai prendere spunto, come l’articolo intervista a Paola Achilli che ci ha messo a disposizione la sua esperienza di 10 anni di family day in De Nora.